Questa è una delle tavole che preferisco ed è stata anche la più sofferta perché volevamo metterci tutto, volevamo tradurre in immagine tutto quello che racchiudeva il significato dello zero nella musica: il silenzio. Quando Zero entra nell’aula di musica tutti gli strumenti si fermano, smettono di suonare, improvvisamente cala il silenzio. In questa tavola ogni strumento effettua un’azione di fermo immagine: il banjo si tappa la bocca, il tamburello fa segno di stare in silenzio, il metronomo si blocca, il saxofono si ammutolisce, le note, che prima riecheggiavano libere nell’aula, si frantumano, cominciano a incrinarsi nella posizione in cui vengono colte e si sbriciolano fino a dissolversi. Regina della scena è l’arpa, figura femminile in mezzo a tutti gli altri strumenti maschili: è contraddistinta da riccioli d’oro e da lunghe ciglia e la sua dolcezza è dettata anche dall’elegante posizione in cui mette le mani in segno di sorpresa.
DaI tenero viso di Zero traspare un iniziale entusiasmo improvvisamente disilluso: si legge tutta la sua amarezza nel comprendere che, ancora una volta, non può essere accolto, non è accettato, non può far parte del gruppo. La nota che esce dal suo flauto è addirittura sbriciolata, quasi non esiste più. Sono tanti i significati racchiusi in questa tavola, primo fra tutti la tenerezza che traspare da Zero, che ce lo fa risultare subito affine e alimenta il desiderio di protezione e di tutela per ogni tipo di fragilità.
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